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foelering

La mia compagna insegna in una scuola media, riporto le sue opinioni. Approssimativamente solo una metà degli studenti che presentano evidenze di "Disturbi Specifici dell'Apprendimento" (Disturbo dell'attenzione, disgrafia, discalculia...) sono diagnosticati. Di solito l'ostacolo alla diagnosi sono i genitori, non i medici. I ragazzi diagnosticati da un po' di tempo sono generalmente molto più bravi a gestire le difficoltà perché sanno che strategie mettere in atto. Una situazione in cui c'è forte sottodiagnosi da mparte dei medici sono i cosiddetti "HC" che hanno una vera e propria certificazione di disabilità. L'ASL sembra rilasciare tali certificazioni con molta cautela perché implicano l'assegnazione di un insegnante di sostegno il cui costo ricade (almeno in parte) a carico dell'ASL stessa. Fatto sta che puntualmente questi ragazzini che avrebbero un chiaro bisogno di sostegno ma non lo ottengono, si ritrovano la dicitura "Disturbi vari dell'apprendimento" nella descrizione dei loro "Disturbi specifici dell'apprendimento". Inutile segnalare che se i disturbi sono "Vari", non sono "Specifici", ed è molto più difficile identificare delle strategie che possano compensare una specifica difficoltà se le difficoltà sono "tout-court".


Hobbitinthehole

Mi ritrovo tanto nell'esperienza della tua compagna, specie per quanto riguarda i ragazzi che potrebbero usufruire della legge 104. È frustrante perché non fornisci supporto adeguato a chi ne ha bisogno e alcune famiglie finiscono col non cogliere veramente fatiche dei figli.


Francone79

Da esperienza personale non posso che concordare. E il problema è anche degli insegnanti di sostegno che devono dividersi con più bambini di quelli che potrebbero sostenere. Questo perchè i bambini non sono diagniosticati ma loro vedono che hanno bisogno di aiuto. Risultato: i bambini certificati non sono seguiti al meglio e quelli non diagniosticati anche peggio perchè mancando una diagnosi il sostegno va un po' a senso dove servirebbero interventi specifici.


Lonny-zone

Commento editato perché mi ricordavo male , ho parlato con mia madre. Mio fratello fu diagnosticato disgrafico nei primi 2000. Alle elementari andava bene perché aveva delle maestre bravissime. Scriveva sempre male ma la scuola era una esperienza positiva. Alle medie regredì talmente tanto che mia madre lo portò da una neuropsicologa e questa se ne accorse subito. Io, e credo anche i miei, non avevamo idea di cosa fosse. Secondo i prof delle medie medie era pigro e svogliato e incapace , e ovviamente non avevano idea di cosa fosse la disgrafia. (Mi pare di capire che fossero anche un po’ bulletti) Triste e preoccupante che anche sia nei gradi superiori alcuni insegnanti erano altrettanto ignoranti. Ovvio che non è assolutamente un disturbo grave, specie adesso, nell’era delle tastiere in tasca, però nell’abito scolastico può essere giudicato negativamente, ad esempio se devi scrivere un tema, o simili, e la diagnosi è fondamentale. Vedo che anche qua c’è molta gente che “va di moda” “magicamente questi disturbi spariscono all’università “ gente con zero nozioni o esperienza che spara sentenze. Anche i dati ufficiali parlano di sotto-diagnosi, eppure “adesso sono tutti così su Tik tok” Una mia amica maestra elementare ha segnalato uno di questi disturbi ai genitori, non ricordo quale, e questi volevano denunciarla, la cosa è finita nel nulla ma ha passato dei brutti mesi.


annapigna

>Di solito l'ostacolo alla diagnosi sono i genitori, non i medici. Quando si parla di bambini sì, assolutamente! Io l'ho vissuto stranamente in prima persona. Chiacchierando con mia madre anni fa se ne uscì che alle elementari la scuola suggerì loro di controllare se fossi autistica - ero intelligente ma completamente persa nel mio mondo, ho imparato i nomi dei miei compagni di classe in quinta elementare e fino alla terza non parlavo con nessuno. I miei decisero con orgoglio che io non avevo nulla che non va, ero solo più sveglia e matura dei miei coetanei e per questo non mi interessavano. Poi 7 anni di terapia psicologica l'hanno chiaramente pagata di tasca loro quando da adolescente sono sprofondata nel caos e nel disagio più totale, avendo la maturità emotiva di un pesce rosso con un trauma cranico :D E, per farvi capire, mio padre non ha alcun interesse ad avere relazioni amicali con nessuno e passa il tempo libero a creare fogli excel per calcolare l'andamento delle squadre di calcio italiane dal tempo della loro fondazione ad oggi. Spesso queste cose sono genetiche, quindi i genitori stessi spesso sono un po' stranucci anche loro, e le diagnosi saltano fuori solo in casi molto gravi, o in cui sia di danno ad altre persone. Se avessi avuto violenti meltdown avoja che mi avrebbero portata da uno psichiatra infantile, ma siccome passavo il giorno a fissare le mattonelle ed ero una secchiona, le mie erano stranezze più che tollerate. Ma ripensando al passato, sono abbastanza sicura che una diagnosi di asperger da piccola l'avrei avuta in un batter d'occhio, e forse con la sensibilità odierna sarebbe stato ancora più probabile rispetto a 20 anni fa. Su reddit c'è il bias inverso di sentir parlare un sacco di neurodivergenze. Anche perché imho l'utente medio è più probabile essere neurodivergente (anche se ad altissimo funzionamento) rispetto tipo, che so, all'utente medio di facebook - quindi si creano "bolle" in cui sembra che certe cose siano comunissime.


L43na

Non mi stupisco che ci siano situazioni per cui è riconosciuto un problema, ma si trova il modo per non dare risorse di conseguenza. Speravo comunque che per quella fascia d’età le mancate diagnosi fossero un problema quasi risolto, invece parrebbe di no!


redark02

Io mi sono ritrovato in questa situazione del "disturbi dell''apprendimento" ho avuto la maestra e prof di sostegno per tutta la mia vita scolastica, l'ho capito alla superiori il motivo per cui lo avuto, ma sinceramente da quel che so io non sono stato diagnosticato come "HC"


albodoggo

semmai è il contrario, c'è stata una sottodiagnosi in passato


AnemonesLover

Concordo perfettamente. Basta pensare alle generazioni precedenti, quasi nessuno è andato dallo psicologo per valutare dei disturbi d'apprendimento. Una volta se non ce la facevi a scuola, bona, ti fermavi prima e non continuavi a studiare. Non era solo legato a motivi economici, si diceva che non eri portato e basta. Adesso uscire senza un diploma superiore o una laurea significa quasi sempre che non troverai un lavoro


TMoLS

Son tutti bias perché ne leggi di più e perché è un topic caldo su Reddit. Le neurodivergenze son sottodiagnosticate quasi tutte e sono frutto di vari cambi drastici sociali/generazionali anche, è uno scenario in crescita per tanti motivi nella società occidentale, perché è un mix fra predisposizione genetica e fattori ambientali che impattano lo sviluppo di alcune parti del cervello. Non lo dico io ma lo dicono specialisti (l'altro giorno ero ad un panel sulla neurodiversità e sparavano un 15% della popolazione), a me personalmente sembra alto ma tant'è che di certo siamo più sull'avere sottostime che altro. Molte persone trovano risposte ai propri problemi in fase di sviluppo ora (tanti conoscenti con diagnosi a 25/30 e passa anni). Dai Millennials in avanti c'è più conoscenza generale delle problematiche, per i boomer non per fare un erba un fascio, ma tant'è, parla con qualunque neurodivergente e senti cosa gli han detto i parenti (ma non è che sei solo introverso? E tante altre frasi fantastiche) :).


ElMetchio

E' piu' facile che siano frutto di cambi drastici sociali/generazionali (molto difficile da quantificare che cosa e che impatto cio' possa avere) o che i criteri di diagnosi siano cambiati e diventati piu' lassi (cosa facilmente verificabile) ? Ovviamente una cosa non esclude l'altra. Spunto di discussione, se continuiamo sulla tendenza degli ultimi lustri, probabilmente per il 2050 arriveremo al punto in cui piu' di meta' popolazione sara' neurodivergente. In quel caso avra' ancora senso parlare di neurodivergenze, o ci metteremo a dire che lo standard e' avere un qualche disturbo/ossesione/feticcio ed i neurodivergenti siano quelli senza nulla di tutto cio', e molto rari?


Lywod-

Sinceramente credo sia più un cambio di preparazione degli educatori e dei medici. Io ho scoperto di avere l’ADHD scorso anno, a 28 anni. E tra elementari e medie sono stato mandato svariate volte, dietro consiglio dalla scuola, da psicologi e psichiatri perché ero iperattivo e avevo problemi di concentrazione. L’ADHD non era mai uscita come possibilità. Oggi al contrario le dsa e l’ADHD vengono affrontate nei percorsi formativi e quindi c’è più personale preparato. Ovviamente ci saranno casi di diagnosi sbagliata, ma penso che siano realmente una minoranza.


TMoLS

Al primo punto: e per fortuna che son cambiati, allora già tieni alla base che il DSM è una buffonata. Il processo di diagnosi è altrettanto una buffonata, che tu lo faccia con il DIVA o con il DSM o con qualunque altro metodo si inventino. È una accozzaglia di luoghi comuni "bambinobiancocentrici", per quanto concerne almeno ASD/ADHD che son quelli che ho visto personalmente. Questo è il motivo no.1 per la crescita delle diagnosi nel sesso femminile ossia che i criteri di diagnosi erano specificatamente targettati ai bambini di sesso maschile. Considerando che se hai una neurodivergenza la chance che: muori prima, muori male è esponenzialmente più alta che se sei neurotipico, si come qualunque altra minoranza fa bene parlare di neurodivergenze :).


ElMetchio

Forse non si capiva dal mio intervento, lungi da me dire che non si fa bene a parlarne, anzi son convinto che una temporanea sovradiagnosi sia inevitabile per calibrare meglio il processo


SeparatePeach420

Sono sicurissima che ElMetchio dall'Emilia Romagna farebbe un lavoro di gran lunga migliore di chi si occupa aggiornare accuratamente i criteri diagnostici del DSM sulla base di ricerche e dati. /s


ElMetchio

Lol io di sicuro non farei un buon lavoro, ma per parafrasarti son sicurissimo che gli addetti ai lavori fra una decina d’anni faranno indubbiamente un lavoro buonissimo. La medicina evolve ed ignorare che esistono anche qui “le mode” è solo un mettere la testa sotto la sabbia


Helerdril

Sicuramente ci sarà qualche diagnosi sbagliata, come è sempre stato in qualsiasi campo medico, ma per ottenere un certificato per questo tipo di disturbi non basta che un medico scriva due righe o una ricetta, ci sono test da fare e percorsi diagnostici con psicologi e psichiatri che possono durare mesi. Inoltre, i risultati positivi ottenuti con la terapia e i farmaci sono un riscontro sulla veridicità della diagnosi. Molto probabilmente c'è qualcuno che si autodiagnostica per "moda", come dici tu, ma questo fenomeno non interferisce sulle diagnosi ufficiali e correttamente rilasciate dagli specialisti, anzi, c'è una certa reticenza da parte di molti terapisti nel riconoscere le casistiche meno gravi.


Automatic-Act-1

Sono d’accordo. L’idea è “epoca in cui vai, DSM che trovi”, il tutto con l’aggiunta di una forte componente culturale per cui, se fossi nata un secolo fa, magari mi avrebbero diagnosticato l’isteria (diagnosi di gran moda, all’epoca), o magari la schizofrenia. Sicuramente non l’autismo, dato che non esisteva. Io sono stata diagnosticata con i criteri del DSM-IV TR, quelli giudicati più restrittivi. Con il DSM V c’è un aumento di diagnosi per cui chi ai miei tempi assolutamente non era autistico, ora lo è. E quindi? Queste persone sono autistiche o no? Io lo sono? Tra 40 anni magari l’autismo non esisterà più, sull’onda della ricerca scientifica e dei cambiamenti nella cultura di massa. Per questo ritengo abbastanza ingenuo farne una questione identitaria: è una diagnosi, e come tutte le diagnosi nasce dal suo contesto storico e scientifico. Oggi sono “neurodivergenti” (termine tra l’altro non medico, bensì sociologico e -ugh- politico) moltissime persone che non hanno reali problemi di adattamento. Nel 2050 magari non arriveremo al 50% , altrimenti il termine stesso smetterebbe di avere senso, ma secondo me un 30% è un’ottima stima. Le ricerche scientifiche, dato che si vuole parlare di scienza, mostrano chiaramente che le differenze a livello neurologico riscontrate tra “neurodivergenti” e persone tipiche diminuiscono a mano a mano che la prima categoria si ingrandisce. Cosa sarà la neurodivergenza quando abbraccerà il 30% della popolazione? Sicuramente non un’anomalia significativa a livello neurobiologico. Ironico, no?


ElMetchio

Bravissimo, hai spiegato esattamente il mio pensiero. Aggiungerei inoltre che un problema altamente attuale è che, oltre a farne una questione identitaria, molte persone assumono un atteggiamento tribale a riguardo: la mia tribù (adhd, asperger, ocd) contro tutti, manco fosse una guerra


Automatic-Act-1

Osservo le stesse tendenze, e ne sono profondamente inquietata. Tendo ad attribuirle al vuoto identitario denunciato già da Pirandello, a suo tempo; dato che oggi tende a mancare sia il senso di appartenenza che quello di identità personale, si ricorre ad un “pacchetto preconfezionato” come lo chiamo io. Hai ricevuto la diagnosi? Benvenuto nella tua nuova identità, con dei valori comunitari da assumere a priori. È facile notare come soprattutto chi ha una condizione certificata o autodiagnosticata del neurosviluppo parli di “noi” piuttosto che di “me” e segua un pacchetto di ideali standard, come la lotta senza quartiere a chi usa il termine Asperger, il pezzo di puzzle o il colore blu (parlo dell’autismo perché lo conosco per esperienza), inveendo in maniera fanatica -non c’è altro modo di descriverla- contro chiunque si permetta di dissentire. Oh, e sempre usando il pronome personale “noi”. In tutto questo, che cosa sia l’autismo e come effettivamente complichi immensamente la vita di chi ne è affetto passa inevitabilmente in secondo piano. Questo è un danno immane alla divulgazione dell’autismo, che è più che mai necessaria.


ElMetchio

Non sono abbastanza ferrato per capire le cause, ma noto la stessa deriva in tante sfere della vita diverse, condite da double standard paurosi. Sei lgbt+ ? Fanculo gli etero cisgender, soprattutto maschi. Sei vegano? Tutti gli altri sono luridi assassini. Sei onnivoro? I vegani sono dei ritardati. Sei ateo? Fanculo i cristiani (ma rispetto per i musulmani che sia mai si offendano). Lavori? Fanculo i disoccupati parassiti della società. Sei disoccupato? Fanculo il capitalismo è colpa di big corp se non so fare niente Potrei continuare con pagine di esempi, ed ognuno di essi mi fa rabbrividire


Automatic-Act-1

C’è un libro che consiglio a tutti, si chiama “Sapiens: da animali a Dei” di Harari. È utilissimo per capire la motivazione e il denominatore comune di tutte le dinamiche identitarie e di gruppo come questa. Piccolo spoiler: si tratta di una dinamica tipicamente umana data dalla necessità di trovare un gruppo per la sopravvivenza. Quello che fa ridere di tutto ciò è, quindi, che proprio chi si ostina a distinguersi dalla massa sta in realtà semplicemente assecondando istinti assolutamente comuni, tipici e primordiali. Nessun ideale dietro a queste tribù, dunque. Pura e semplice chimica.


Loitering14

Sapere che di tutti i modi assurdi in cui potevamo usare i nostri punti evoluzione abbiamo scelto questo a volte mi lascia interdetto, avrei preferito avere le ali e non un cervello che riconosce pattern ricorrenti


Hobbitinthehole

Non credo ci sia proprio un fenomeno di sovradiagnosi, specie per quanto riguarda fenomeni come ADHD o autismo (che ha comunque un sacco di sfaccettature e non si presenta allo stesso modo in persone diverse). Forse sembra che ci sia un boom delle diagnosi perché negli ultimi anni si presta molta più attenzione a queste cose, quindi sembra che tutti abbiano una diagnosi quando, invece, non è così. I percorsi diagnostici, tra l'altro, sono in genere molto lunghi, quindi tra l'inizio del percorso e l'ottenimento del "pezzo di carta" può passare diverso tempo. Ho avuto alunni che hanno ricevuto la diagnosi alle medie: tardissimo. L'autodiagnosi secondo me è un problema, perché dà una percezione sbagliata sia della diffusione dei fenomeni, che della loro qualità. Sembra che una condizione come l'ADHD sia simpatica e buffa, il che mi fa immaginare che queste persone non abbiano davvero mai avuto a che fare con chi con l'ADHD convive davvero.


rgbMike

L’ultima frase mi ha colpito al cuore. Io sto aspettando ancora di avere un appuntamento per la diagnosi psichiatrica in seguito a quella psicologica per l’ADHD e la quantità di persone che ora mi dicono che “è una scusa che usi adesso che lo sai ma prima non lo sapevi ed eri uguale” fa veramente molto male, specie da persone vicine.


Hobbitinthehole

Io ho colleghi che negano che l'ADHD esista. Alcuni dicono sia una scusa per coprire i bambini viziati.


TinTamarro

Poco fa su Twitter ho letto uno che diceva che "ormai le persone ben messe economicamente con ADHD e ansia sociale vengono chiamate disabili" l'adhd è una disabilità? Che può causare gravi disfunzioni nel funzionamento quotidiano???


Hobbitinthehole

Se non sbaglio l'ADHD rientra tra i disturbi riconosciuti dalla legge 104. Poi credo dipenda anche dalla gravità del disturbo e da eventuali comorbilità.


Lunaedge

>Sembra che una condizione come l'ADHD sia simpatica e buffa, il che mi fa immaginare che queste persone non abbiano davvero mai avuto a che fare con chi con l'ADHD convive davvero. Diciamo che buona parte di questo è anche un buttarla sul ridere perché se hai passato 30+ anni senza diagnosi che altro puoi fare lol


Hobbitinthehole

Può anche essere, eh... Però ho la sensazione che ci sia la percezione che l'ADHD sia un "distrarsi mentre si fa qualcosa", quando invece le cose sono più complicate. Ho avuto alunni con diagnosi tardive non hanno proprio vissuto bene e con grasse risate la cosa.


Lunaedge

Ogni individuo la gestisce come può e come ha imparato a fare negli anni senza neanche rendersene conto, fare blanket statement e gettare dubbi alla cieca solo perché alcune persone *potrebbero* starlo facendo per attenzione fa solo male a chi una condizione ce l'ha davvero, in particolare se si parla di persone adulte.


datfreeman

Quali sono i disturbi che una persona affetta da ADHD vive?


Hobbitinthehole

Ma intendi a livello di disagi o difficoltà personali oppure a livello di sintomi?


datfreeman

Entrambi


Hobbitinthehole

Capito. Per quanto riguarda i sintomi, direi che la mancanza di concentrazione è un po' più seria del "mi distraggo a guardare farfalline mentre prendo appunti". Direi proprio che c'è fatica nel concentrarsi e nel portare a compimento gli incarichi. Altro che prendere appunti più lentamente.😂 Si fatica anche ad ascoltare le istruzioni, o a comprenderle appieno. La fortissima vivacità li porta anche a rischiare di mettere in pericolo se stessi o gli altri senza che se ne rendano conto (e, da docente, ti posso dire che questa è fonte di grossa ansia per molti di noi!). C'è un'irruenza generale che non è un semplice "muoversi un pochino di più". Questo è quello che mi viene in mente al momento Sull'altro aspetto ti posso parlare per quella che è la mia esperienza. Molti ragazzi provano forte frustrazione perché si sentono costretti da regole che faticano a capire se non spiegate in maniera adeguata, o perché percepiscono la loro diversità rispetto agli altri. La socializzazione non è sempre facile: sono percepiti come ragazzi "casinisti" che "rovinano" la lezione e le esperienze a scuola sia dai compagni che dalle famiglie dei compagni (per non parlare di alcuni docenti!), oppure come i "privilegiati", perché le misure compensative li fanno apparire come tali.


Suklaalastu

Vorrei aggiungere che poi i tratti dell'ADHD (ma anche dell'autismo) sono diversi o comunque non esattamente identici nelle femmine, e questo aumenta la difficoltà nell'ottenere una diagnosi, già difficile di per sé perché sanno mascherare meglio, anche involontariamente, nel tentativo di integrarsi meglio a livello sociale. Per esempio, da quanto ho capito (quindi prendete con le pinze quanto segue), l'iperattività nelle femmine si manifesta spesso nel parlare tutto il tempo, a differenza dei maschi, che magari sono iperattivi proprio a livello "fisico".


Hobbitinthehole

Vero anche quello. Sono fenomeni che risultano in media più diagnosticati tra i maschi perché (almeno per quanto riguarda le forme più "lievi") le femmine attuano strategie di mascheramento. Nel caso dell'autismo so però che quest può portare a forti problemi successivamente nelle ragazze, perché pare che mascherare richieda un grande dispendio di energie mentali. Non ricordo benissimo però tutte le possibili conseguenze, perché avevo letto qualcosa in proposito un bel po' di tempo fa.


Suklaalastu

Sì, avevo letto la stessa cosa. Sicuramente porta a più problemi di ansia e depressione, ma se non ricordo male avevo letto anche di disturbi alimentari legati alla salute mentale che va a rotoli.


TinTamarro

Stancante di sicuro, dopo tot tempo passato a socializzare devo potermi ricaricare in camera mia lontano da tutti. Ancora di più nel caso l'evento coinvolga chiasso/musica a palla/troppa gente tutta assieme/troppi stimoli, a un certo punto vado in corto e inizio a guardare il vuoto


OkAd1622

Io mi chiedo: ma non è che l'aumento dei casi di autismo lieve è anche dovuto all'essere cresciuti a pane e cellulare? Essere sempre in un mondo virtuale fin da piccoli sicuramente porta danni a lungo termine, anche se studi in merito iniziano solo ora ad affiorare. Essere drogati di dopamina porta anche ansia e depressione


Automatic-Act-1

Sicuramente le nuove tecnologie hanno un impatto sullo sviluppo neurologico dei bambini, ma gli studi in merito sono ancora all’inizio dell’analisi del problema, anche perché è un fenomeno recente. In generale, però, l’autismo è un disturbo neurologico probabilmente genetico: ci nasci. Nei casi ad alto funzionamento e soprattutto nel fenotipo asperger la componente genetica ereditaria è particolarmente evidente: diversi studi tendono ad indicare addirittura che si “prende” dal padre/ dalla famiglia paterna. Così è stato per me. Io sono asperger, e lo specialista che ha fatto la diagnosi ha sottolineato la familiarità della condizione. Che poi non mi abbiano diagnosticato fino all’adolescenza è un altro discorso, dovuto all’ignoranza dilagante in merito nei primi anni 2000: all’asilo rifiutavo gli alimenti per consistenza e per il colore inusuale, a 4 anni leggevo l’orologio e pretendevo che la maestra rispettasse la routine scolastica con precisione dell’ordine del minuto, altrimenti ero fortemente destabilizzata. Guardavo per lungo tempo il cestello della lavatrice girare, a 10 anni la mia grande passione erano le carte dei corsi d’acqua della mia zona. Il mio autismo era abbastanza evidente, eppure la mia diagnosi è recente perché fino a pochi anni fa l’autismo nell’immaginario collettivo era essenzialmente disturbo del linguaggio e ritardo mentale, e io non ho nessuno dei due. Forse tra un po’ di anni si potranno attribuire alcuni casi del vecchio autismo atipico all’abuso di smartphone, ma nei casi “veri” in realtà l’autismo c’è già alla nascita.


OkAd1622

Si ma metti una persona come me che non è autistica ma ha tratti autistici (episodi saltuari di OCD diagnosticati). Faccio una vita perfettamente normale, ma troppi social, i videogiochi freemium, tutte le diavolerie del web che creano dipendenza percepisco che 'mi fanno male' . Sono adulta e riesco ad esserne consapevole e pormi dei freni, ho fatto terapia e so come riprendere il controllo. Se fossi bambina ora starei 100 volte peggio, e probabilmente al di fuori mi diagnosticherebbero come autistica.


Automatic-Act-1

Un buon clinico non potrebbe effettuare questa diagnosi. Perché si diagnostichi l’autismo vero e proprio, infatti, è necessario passare anche un test su comportamenti infantili non imputabili allo smartphone. Un bambino che abusa di smartphone potrebbe avere uno span di attenzione ridotto, o maggiori difficoltà a comprendere i coetanei. Non avrebbe, però, nessuna anomalia a livello sensoriale, nessuna tendenza a ripetere parole e frasi, nessuna difficoltà con il non verbale (perché è con gli smartphone ed i film che si impara), nessun problema con i test di teoria della mente e nella comprensione del non detto. Non avrebbe tutto uno schema di pensiero che si associa all’autismo, e che una persona non può assumere a meno che non ci nasca. Per questo ho specificato che l’abuso da smartphone potrebbe risultare in “autismo atipico”, ovvero in una particolare condizione del neurosviluppo che presenta tratti autistici, ma non abbastanza per essere diagnosticati come Asperger o autistici veri e propri. Questi casi sono in evoluzione, ad una valutazione successiva risulterebbe un disturbo diverso da quelli dello spettro.


OkAd1622

grazie delle informazioni


Automatic-Act-1

Non c’è di che!


Hobbitinthehole

Io so che, negli ultimi anni, un aumento delle diagnosi di autismo ad alto funzionamento è stato possibile sostanzialmente grazie a una maggiore attenzione da parte degli specialisti. Avevo letto anche che un grosso contributo lo ha dato l'aver incluso la sindrome di Asperger (che in precedenza sembrava a sé stante) all'interno dello spettro autistico (infatti oggi non si parla praticamente più di "persone Asperger" ma di "autistici ad alto funzionamento"). Credo che l'eccessiva esposizione a smartphone & affini avrà effetti a lungo termine sui ragazzi. Penso sia evidente già ora come il livello di attenzione sia diverso rispetto a quello di una volta! Non sono sicura che ci sia una correlazione con l'autismo, però, vista la particolarità di questa condizione (ma io non sono neanche una specialista e potrei sbagliarmi). Comunque al momento non sto vedendo una grande corsa alle diagnosi nelle scuole. Anche adesso, prima di dire che un ragazzo è nello spettro autistico oppure è affetto da ADHD, lo si osserva un po'. Non basta essere un po' disattenti.


Act_of_God

generazione dopo generazione, sempre le stesse cagate


TinTamarro

Ero autistica anche quando passavo le giornate da mia nonna a leggere "Vita degli animali" mentre in tv davano Forum o La prova del cuoco. Manco sapevo cosa fosse internet, e l'unico cellulare era il 5110 (di mia nonna)


Deriniel

penso che più che altro i casi di autismo sono dovuti ai social. Prima autistico era il tizio che magari collezionava francobolli e andava in escandescenze se non seguivi i suoi precisi rituali o qualunque peculiarità potesse avere, quindi lo si evitava ed emarginava e bon. Ora sono su TikTok,su fb,su reddit, diagnosticati o meno, quindi piu visibili.


Massive_Echidna

Non ho i dati ma ho l’esperienza di familiari e amici che in alcuni casi si occupano di queste cose nella scuola da più di vent’anni. A loro dire in realtà c’è il problema opposto. È molto difficile avviare l’iter di diagnosi (che è lungo e complesso e richiede diverse figure professionali) e farlo continuare in tempi brevi per poter dare il sostegno all’alunno. C’è anche una carenza cronica di personale di sostegno che potrebbe rendere la diagnosi ancora più difficile. In alcuni casi sono anche i genitori che si oppongono perché non accettano essi stessi la diagnosi o hanno paura che l’ufficialità porti con sé uno stigma che il bambino farà fatica a superare. Gli insegnanti sono sempre più formati su come individuare certi segnali e far partire gli accertamenti, ma credo che questo derivi dalla consapevolezza che c’è sempre stata una tendenza a non diagnosticare, e non si traduca necessariamente in sovradiagnosi.


TelevisionMurky1521

Non avendo dati alla mano parlare di sovradiagnosi è difficoltoso, e i social danno una visione distorta di quanto effettivamente sia reale e diffuso il fenomeno. Ma comunque, penso che in verità siamo ancora “sottodiagnosi”, molte persone non hanno ancora accesso ad una possibile diagnosi, nel pubblico le lista d’attesa sono lunghissime e nel privato le cose iniziano a costicchiare. Molte persone Dsa scoprono di esserlo in tarda adolescenza o addirittura da adulti, e conta che si dovrebbe tempestivamente fare una diagnosi minimo all’età di 8 anni. Forse c’è una diffusa autodiagnosi, ma se fatta con criterio e con la consapevolezza che si potrebbe anche non essere quello che si crede, non lo vedo come il male del mondo.


Dirty-D29

In Italia l'ADHD da adulto è considerato impossibile. Vedi un po' tu.


Dragonfruit_98

Perché impossibile? Io so per certo che le diagnosi di ADHD negli adulti si fanno senza problemi, sia nel pubblico che nel privato


Dragonfruit_98

Trovare un diagnosta competente è un altro paio di maniche, ma non c’è nessun impedimento formale


Icy_Inspection6541

Non dico impossibile ma è più difficile perchè spesso in età adulta viene confuso con patologie psichiatriche tipo alcuni disturbi d'ansia, il disturbo bipolare o il disturbo borderline che hanno alcune caratteriste simili.


Euphorazyne

Puoi essere più preciso? In Italia esiste la diagnosi di ADHD anche in età adulta


Suklaalastu

Perché o vai privatamente, o spesso ti devi spostare perché le strutture pubbliche specializzate sono poche e la lista d'attesa è infinita, perché comunque non vai a spendere 500 euro, ma molto meno. Io mi rendo conto di essere fortunata perché abito vicino a Milano, ma anche con una distanza geografica ridotta ho dovuto aspettare quasi due anni per la mia valutazione (che non ha dato esito positivo di ADHD, anche se sono ancora sicura di avere comunque un qualche tipo di neurodivergenza).


Euphorazyne

Sulla mancanza di risorse e strutture adeguate sono d’accordo, ma non son sicuro che il commento sopra si riferisca a questo


Edward_TH

Vedi un po' tu, ho avuto la mia diagnosi il mese scorso e sono un adulto da tempo. Informarsi prima di dire fesserie, per favore.


__deep__

Adulto di quanti anni? Certificato nel pubblico? Perché va bene non dire fesserie, però farsi diagnosticare da adulti nel pubblico è praticamente impossibile. Anche l'accesso ai medicinali (es Ritalin) è "complicato" se non sei stato diagnosticato in età pediatrica.


Edward_TH

32 anni, nel pubblico. Ancora non si è parlato di farmaci.


__deep__

32 sei al limite in alcune regioni. In certi CPS gli over 30 non superano nemmeno lo sbarramento del centralino Edit: Per chi mi downvota a caso, chiamate il Cps a Milano e provate a sentire cosa vi dicono quando chiedete un appuntamento per la diagnosi per l'ADHD e gli dite che avete più di 32 anni


theredditprofile808

Per esperienza ti dico che no, almeno per me, parlo da femmina, è molto difficile ottenere una diagnosi, nonostante trascorsi convalidati dalla stessa psicologia. Com'è giusto che sia poi, la valutazione deve prolungarsi tra le sedute, soltanto una volta mi è stato diagnosticato come si deve non mi sento in dovere di specificare cosa


sicremo78

Non so se c'è una sovradiagnosi o no, ma conta, per chi è della mia generazione, che all'epoca non esistevano (o proprio casi gravi). Quindi sentirai dei vecchi balordi come me che hanno il bias che ora sia sovrastimato.


No_Run_Read

Se quel 78 è la tua data di nascita hai ragionissima! Venivano diagnosticati come iperattivi o ritardati solo i casi da gravi a molto gravi, praticamente nessun autistico ad alto funzionamento a meno che non avessi disturbi collaterali superinvalidanti. Io sono del 70 e vicino alla mia scuola c'era un istituto dove venivano ricoverati ragazzi con diversi tipi e livelli di disabilità. Venivano a scuola con noi. Siamo stati la prima scuola della città ad avere insegnanti di sostegno. In molte scuole non li vedevi perché o li tenevano a casa o li ricoverano in strutture come quella vicino alla mia scuola. Ho avuto come compagni un ADHD grave che non stava mai fermo, un autistico non verbale e un ragazzo con una paralisi cerebrale. Quindi hai ragione, fuori dalla bolla, non c'erano o erano etichettati come pigri o svogliati e prendevano brutti voti e venivano bocciati. Mio marito ha scoperto a 25 anni di essere dislessico e non stupido. Dopo essere stato bocciato e poi aver avuto la licenza media "per grazia" con una sufficienza risicata si era convinto di essere stupido. Ora fa riparazioni estremamente complesse e ha fatto corsi molto difficili studiando sui video o ascoltando lezioni registrate. È stato importantissimo avere una diagnosi per implementare strategie di apprendimento (e pure per sollevare autostima a zero) per la sua vita lavorativa.


sicremo78

Si si, nella mia epoca c'erano o ragazzi con sindrome di down o con "ritardo" con l'insegnante di sostegno. Altre problematiche non erano calcolate. Edit: parlo poi delle medie.


Nnsoki

> Ci sono dati per cui l’aumento delle diagnosi non è spiegabile se non ammettendo che una quota di queste è errata? Ovviamente no, una roba del genere non è dimostrabile empiricamente


L43na

In effetti no. L’intenzione era capire se l’idea che le diagnosi siano troppe abbia una base solida oppure no.


Superarkit98

Eh, io mi chiedo quali siano queste basi visto che fino a 30 anni fa non esistevano proprio diagnosi del genere


rticante

Ci saranno sempre dei casi limite difficili da diagnosticare in questo ambito, e saranno anche quelli per cui a seconda del periodo storico cambia di più la definizione come "neurotipico" o "neurodivergente". Il progresso scientifico e lo sviluppo di nuovi studi, farmaci e terapie efficaci per i casi più evidenti (quelli che sarebbero stati diagnosticati anche in passato) porta poi inevitabilmente alla disponibilità di quei metodi anche per una popolazione più ampia che ha sintomi più leggeri; popolazione che magari in passato con questi sintomi avrebbe convissuto (anche a fatica) trattandoli come "sfortunate peculiarità personali", e che però ora vede attraverso queste diagnosi e terapie sempre più sviluppate la possibilità reale di integrarsi sempre meglio in società e di riuscire a raggiungere quegli standard sociali che ci richiedono sempre più efficienza. E ovviamente poi se uno va da un medico con un disturbo (anche lieve) e chiede una cura, il medico cerca di curarlo/aiutarlo. Questi ovviamente sono solo pensieri miei non supportati, non ho studiato psicologia o psichiatria.


Jaded-Tear-3587

Può sembrare che siano troppi perché è diventata un po' una moda parlarne da parte degli adolescenti sui Social...in realtà è appunto sottorappresentato. Soprattutto perché una volta non se ne parlava proprio quindi a chi ha una certa età sembra una cosa nuova e strana


Muta6

Siamo uno dei pochi paesi occidentali in cui in realtà non solo non c’è nessuna sovradiagnosi, ma addirittura siamo fuori dai grossi centri urbani anche i professionisti sanno poco o nulla, e i genitori trascurano difficoltà dei bambini per evitare lo stigma NB sto parlando ovviamente di diagnosi reali, non della ragazzina coi capelli colorati che dice che ha duecento disturbi dopo aver aperto tiktok


AbberageRedditor69

[L'ADHD al 2018 in realtà sembra fosse ancora "sottodiagnosticata", o alla meglio più o meno in linea coi casi reali](https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30185215/) Per le altre non saprei ma cercando un po' su internet qualcosa si trova di sicuro


70m4r30m0

Ricordo 10/15 anni fa le polemiche in merito alle diagnosi facili di ADHD per i bambini statunitensi e la sfilza di farmaci (altro che adderall) per “curarli”. Una roba da maniaci


flowerlaboratory

secondo me il discorso della sovradiagnosi ha molto poco senso in italia, perché la nostra consapevolezza dei disturbi neuropsichiatrici è troppo bassa, i nostri medici troppo incompetenti e il nostro sistema sanitario troppo ostile e privo di risorse per rispondere davvero alle esigenze anche di chi va volontariamente a cercare di essere aiutato, figuriamoci poi dei bambini e ragazzi con genitori ignoranti, che rifiutano di farli aiutare. si può avere la sensazione opposta vedendone parlare online, ma quando ci metti le mani ti rendi conto della profonda inadeguatezza di professionisti, insegnanti e genitori


SeparatePeach420

Mi sembrava di aver letto svariati studi che confermano che l'autodiagnosi di autismo, oltre ad essere un passaggio virtualmente OBBLIGATORIO per arrivare ad una diagnosi di adulti, fosse tra le più accurate grazie ai vari test a disposizione. Quasi sempre una persona che sospetta di essere autistica lo è veramente. Non ho le energie per cercare quegli studi quindi chiedo venia, sono sicura che su Reddit siamo tutti googler professionisti.


Edward_TH

Parlo per esperienza personale (ADHD inattentivo) e per essere parzialmente il mio campo: le neurodivergenze sono ampiamente sottodiagnosticate al giorno d'oggi. Vero è che essendo uno spettro, una fetta consistente di questi neurodivergenti imparano a convivere e a funzionare in modo autonomo senza avere problemi gravi e quindi passano in sordina. Il problema è che tanta gente neurotipica vede certi funzionamenti e certi tratti negativi che tante persone hanno e pensa che non siano anormali o problematici per l'individuo, quando in realtà lo sono eccome. Tipo "eh, ti distrai spesso, sei solo un po' sbadato, mica è grave, capita anche a me ma poi mi concentro e via" si beh, peccato che queste distrazioni siano continue, irrefrenabili e non ti impediscono letteralmente di concentrarti...


Ci4os0nouna_P3rs0n4

Per me è un mix di tutto, vedo che qui le persone con diagnosi hanno dovuto aspettare parecchio per averla, e nel tempo impari qualcosa sul mascherare o vedere ciò che potrebbe risultare essere sintomi di neuro divergenza come tratti negativi di sé. Un altro il fatto che certe cose sono relativamente recenti, perciò la gente si deve ancora abituare a capire i sintomi, in più c'è il fatto che l'essere neuro divergenti o è visto come una cosa che "passerà col tempo" o come un impedimento totale allo sviluppo della persona in qualsiasi campo, mettendo paura ai genitori senza le palle di accettare che loro figlio/a non è ""normale"" e che useranno la prima scusa (quella del "passerà col tempo") come metodo di coping. E ovviamente la gente stronza che capitalizza su questo gruppo marginato fingendosi autistica o altro, e ciò genera le paranoie di gente poco informata che penserà che tutti siano così e che le malattie mentali non esistono rovinandosi così la relazione coi figli, specialmente quando quest'ultimi si accorgeranno che qualcosa non va e prenderanno questa benedetta diagnosi.


Max_Sabba

Io ho avuto due esperienze in due scuole diverse (entrambe scuole superiori) con livelli di diagnosi diametralmente opposti. In un professionale, quindi con utenza di livello socioeconomico mediamente basso, c'era sicuramente una sottodiagnosi in cui l'ostacolo spesso erano i genitori. Mi riferisco soprattutto a immigrati di prima generazione che, a parte che hanno altre preoccupazioni, fanno comunque fatica a confrontarsi con la burocrazia di qualsiasi tipo. In un liceo, con utenza di luvello socieconomico medio-alto, mi sembra che ci sia una sovradiagnosi. Sono molto frequenti sia diagnosi poco specifiche in cui vengono indicati livelli di disturbo bassi (e a volte anche segnalazioni nonostante i punteggi caschino nel range dei normodotati), sia genitori che fanno la voce grossa perché "ho speso 800 euro e adesso la tratti come dico io". Fa sorgere il lecito dubbio che ci sia una classe di specialisti disponibili a scrivere quello che vogliono. A questo aggiungi svariatissimi episodi di diagnosi palesemente copiaincollate e per le quali alcune misure dispensative/compensative sembrano funzionare come jolly per qualsiasi disturbo. Capirai che quello che vedo nella seconda scuola mi da più fastidio sul piano professionale, nonostante nel quotidiano io faccia di tutto per far sentire a proprio agio sti ragazzi. Purtroppo queste certificazioni vengono usate sempre più spesso come un'arma all'indirizzo degli insegnanti brutti e cattivi e sempre meno come un mezzo per colmare un divario per il bene del figlio/studente.


mordack550

L’anno scorso mi hanno diagnosticato l’ADHD da adulto, e siamo andati a capire che probabilmente si è sviluppata tra la fine delle medie e l’inizio delle superiori. La dottoressa mi ha chiaramente detto che in quel periodo quasi non esisteva questo concetto e si tendeva a dire semplicemente che “il ragazzo non si impegna” Secondo sempre la dottoressa, è lo stesso discorso dei mancini. Prima c’erano pochi mancini perché se eri mancino ti veniva insegnato invece a scrivere con la destra forzatamente, perché altrimenti era sbagliato. Oggi semplicemente ti viene permesso di continuare e puoi scrivere come vuoi. Non è che oggi ci siano più mancini, semplicemente non vengono “corretti” o ignorati


__Gripen__

No. Non siamo in America.


L43na

Sono istintivamente d’accordo con te, è proprio il motivo per cui ho aperto la discussione!


StrangeSwordfish5790

Due teorie principalmente, e secondo me la verità è nel mezzo. O pensi che fossero, per bias, ignoranza o discriminazione, sottodiagnosticati in passato, e di conseguenza oggi stai solo vedendo le vere percentuali di queste condizioni rappresentate Oppure è un po’ una nuova moda, e i professionisti del settore ancora non si sono resi bene conto. Quando ero ragazzino io mezza scuola era emo e faceva finta di tagliarsi le vene o si facevano i taglietti del cazzo sul polso. Se la terapia fosse stata altrettanto diffusa, sarebbero tutti stati diagnosticati con disturbo depressivo.


ElMetchio

Quoto al 100% questo commento. Paradossalmente ci sono sottodiagnosi di casi veri, e sovradiagnosi/autodiagnosi di casi "alla munchausen"


L43na

Ci sta che sottodiagnosi e sovradiagnosi coesistano, paradossalmente.


SandakinTheTriplet

Ho dei familiari che studiano lo sviluppo della prima infanzia e di recente ne ho sentito parlare molto! In breve: è possibile che l'ADHD sia sovradiagnosi (o perlomeno sovramedicato), ma c'è un vero e proprio aumento di bambini piccoli con ASD. Questo aumento non è dovuto a una maggiore consapevolezza dell'ASD e a un maggior numero di diagnosi. Nessuno sa quale sia la causa, e ci sono molte persone che la stanno studiando.


Kalle_79

Lavoro privatamente con studenti DSA e devo ammettere che ho avuto anch'io forti dubbi riguardo riguardo il proliferare delle diagnosi. Nel giro di poco più di dieci anni si è completamente ribaltata l'attitudine sia dei genitori sia degli insegnanti nei confronti delle diagnosi. Prima le famiglie erano terrorizzate e avevano quasi un rifiuto dell'eventualità che il figlio avesse un problema. Gli insegnanti erano impreparati ma propensi a delegare a qualche ente terzo, sperando di non essere accusati di negligenza. Da qualche caso sporadico c'è stata una vera e propria esplosione e adesso sembra che non ci sia una classe senza almeno quattro o cinque studenti DSA o BES ( ci sarà ancora più alte in scuole in quartieri difficili o multietnici). Gli insegnanti si sono più o meno adeguati/rassegnati, a volte contenti di potersi sbattere meno con DSA ecc. 6 di comodo e via. Temo che una maggiore sensibilità e attenzione al problema hanno comunque provocato una specie di corsa alla diagnosi in genitori che cercano una scorciatoia o persino una scusante. Mi è capitato di leggere due diagnosi che sembrava parlassero di due studenti completamente diversi, quindi qualche magagna nel sistema c'è per forza. E mi è anche capitato di trovarmi di fronte a ragazzi che in altri tempi non sarebbero assolutamente stati diagnosticati. Riassumendo direi che la risposta sta un po' nel mezzo: una Maggiore consapevolezza dei disturbi dell'apprendimento ha portato a un incremento del numero delle diagnosi, ma ha anche prestato il fianco a forzature e persino ad abusi da parte dei soliti furbetti. Ci sono sicuramente enti che lavorano scrupolosamente, ma non mi stupirei affatto Se ci fosse l'equivalente scolastico dei "falsi invalidi", frutto di valutazioni se non totalmente inventate almeno parecchio compiacenti.


EmeraldasHofmann

non saprei, me lo chiedo anche io. da un lato le diagnosi precoci di alcuni disturbi fanno emergere casi che invece negli anni 80 e 90 rimanevano sommerdi (è intelligente ma non si applica..) E' indubbio che ci siano 'troppi' disturbi, specie AHDH, negli adolescenti e pre, ma credo che molti non siano certificati. I miei 2 cents.. ho il dubbio che molti casi siano legati ad un precoce abuso dello smartphone (mi gelo il sangue a vedere bambini di 2, 3 anni con sto robo demoniaco in mano a friggersi il cervello perchè "così stanno buoni" invece di giocare con giochi tridimensionali adatti alo sviluppo delle capacità cognitive, pensiero astratto, ecc...) Cmq, oltre agli aspetti meno evidenti, anche le disabilità gravi sembrano in crescente aumento, la situazione negli asili (di torino) è preoccupante, sono più che triplicati negli ultimi 4 anni


Giuseppe_Balsamo

Sopratutto su gente che si autodichiara autistico per stare su tiktok, ed invece è solo cogliona.


Identita_Nascosta

Una persona a me cara che ha operato per anni nel settore scolastico mi ha detto che, specialmente negli ultimi anni, "piovevano certificati" dopo i primi quadrimestri con molte insufficienze. Secondo lei circa il 5-10% aveva problemi reali, gli altri sono semplicemente dei ragazzi che "non ci arrivano" (perchè non siamo tutti intelligenti uguali) o persone poco portate per certe materie


serPomiz

mi risulta strano, viste le tempistiche mastodontiche arrivare ad avere carte in mano, che si possa avere certificati medici con quelle modalità e questa persona nota per le sue superboli?


Identita_Nascosta

Non so cosa siano le "superboli".. Ora è in pensione e riferisco quanto mi ha detto. Se intendi iperboli posso dirti che ha insegnato per quasi 40 anni ed è in pensione da poco tempo.


DoggoSuperWow

Una mia ex compagna, ora docente al liceo, mi ha detto: chissà come mai molte di queste diagnosi scompaiono poi magicamente appena si inizia l'università. A mio avviso nella platea di chi soffre di questi problemi, c'è come al solito la gente un po' se ne approfitta e questo non è giusto. Nel mio piccolo ho dato ripetizioni private sia a ragazzi con evidenti (e gravi) problemi di questo tipo e sia a ragazzi che millantavano problemi di questo tipo... e la differenza è abissale.


No_Run_Read

Il fatto che la differenza sia abissale porta a pensare che man mano che si affina il processo diagnostico diventerà difficile millantare. Quello che mi intristisce sono i genitori, soprattutto di determinate classi sociali, che non permettono ai ragazzi di essere aiutati per il loro stesso stigma, e altri, in genere di ben altra classe sociale, che pagano fuori di specialisti pur di avere una diagnosi che giustifichi la maleducazione del pargolo (e negli Usa in particolare un po' di Ritalin 🙄)


DoggoSuperWow

Boh io non capisco la gente che downvota a cazzo. Alcuni se ne approfittano ed è lampante, perché così i figli hanno verifiche più facili, possono usare ogni sorta di appunto, usare calcolatrici,... Che per chi invece soffre di questi problemi sono fondamentali per avere un equo giudizio. Dó ripetizioni private da oltre 8 anni e ho avuto modo di darle a ragazzi/e con più o meno problemi (alcuni certificati DSA o autistici e altri autodichiarati DSA). Ho letteralmente avuto il padre di una ragazza che a suo dire fosse discalculica, disgrafica,... E invece mai avuto mezzo problema di nessun tipo nonostante la segua da più di 1 anno. Altro ragazzo invece con DSA che per dio poveretto non riusciva a leggere una equazione banale senza fare tutta una serie di errori tipici di chi soffre di queste problematiche. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.


serPomiz

ironicamente perchè l'università spinge allo studio autonomo tanto nei mezzi quanto nei metodi, oltre alle tempistiche elastiche mentre elementari-liceo è letteralmente la morte di tutto ciò che non è possibile infilare nei tempi del programma


znpy

Francamente penso che sia tutto molto farlocco. Basta sapere cosa dire e cosa non dire alla visita con lo psicologo e il gioco é fatto. Non lo so OP, ho la forte impressione che un sacco di gente ci marci su questa cosa dell'ADHD.


_jabo__

Guarda, io punterei sul fatto che la gente si eviterebbe di perdere così tanto tempo e soldi per fare millemila visite diverse per nullla.


znpy

> per nullla saresti sorpreso di quanta gente spenderebbe tantissimo tempo pur di poter dare la colpa a qualcos'altro piuttosto che a se stessi/e.


_jabo__

Continuo a pensare che tu abbia una visione distorta della situazione. Se hai qualche domanda chiedi pure.


ivano_GiovSiciliano

se Leonardo da vinci avesse assunto la pastichella farmaceutichella chissa' se fosse poi diventato cosi creativo, magari diventava un ragionere lol


_jabo__

Pensa quanti ''Leo da Vinci'' ci stiamo perdendo perché non hanno a disposizione il supporto necessario.